Cosa sono i giganti?
“Siamo come nani sulle spalle dei giganti”
La prima volta che sentii quest’espressione credo fossi alle elementari, a lezione di storia; da allora quella frase o, meglio, la domanda che ne seguì, non mi abbandonò più: “Chi, o cosa sono questi giganti?”. Servo fedele e indefesso della Signora Curiosità intrattenni dialoghi coi personaggi illustri del passato, i famosi giganti. Con profondo stupore mi trovai al cospetto non d’uomini e donne dalla spropositata mole bensì dalla fragilità immensa, e così meravigliosamente umani: una nuova immagine contrapposta alla magnificenza del ricordo delle loro gesta. Perfino Augusto alla fine fu incerto del proprio operato.
Credo quindi che quella frase tanto potente sia in fondo sbagliata: non siamo nani sulle spalle di giganti, siamo nani sulle spalle di una cascata di altri nani!
Nani come noi, persone come noi, che hanno avuto la forza di vivere trascinandosi dietro un'idea, così come il cavaliere trascina il suo fardello nella tempesta.
L’immagine prodotta in digitale, con lavagna grafica, propone un moderno cavaliere dalla celata di cartone che trascina con sforzo eroico un aquilone nella tempesta, simbolo dell’ideale del protagonista.
Pur mantenendo un disegno figurativo solido, l’opera propone un uso del colore mosso che aiuti ad evocare l’idea della tempesta; viene utilizzata una scala cromatica pastello su tutta l’immagine per uniformare le tonalità dell’opera e confondere le distanze, fatta eccezione per il filo dell’aquilone che vuole restare al centro dell'azione.