In questa opera ho voluto sovrapporre l’immagine iconica della Madonna col Cristo a quella di una madre palestinese che piange il corpo senza vita di suo figlio, per evocare una verità spesso rimossa dalla coscienza collettiva occidentale: a Gaza è in corso un genocidio.
Attraverso questa composizione, intendo mettere in dialogo la sacralità della tradizione cristiana con l’atroce concretezza del presente, in un gesto che interroga il senso stesso del divino di fronte all’infanzia massacrata.
Nella stessa terra che ha visto nascere Gesù, centinaia di bambini sono morti. E continuano a morire.
Ogni bambino ucciso è un colpo inferto all’idea di Dio.
E mentre questo accade, il mondo resta a guardare.