Identity

L'opera che presento parla di identità, in particolare della mia identità. Ho voluto rappresentarmi distesa sul pavimento, con un'aria stanca, quasi dormiente. La stanchezza rappresenta la fatica, il disagio e la complessità di autodefinirsi e il peso di farsi definire dagli altri. L'opera vuole rispondere alla domanda: chi sono io? La risposta è indefinita, così come è indefinita l'opera nella sua generalità. L'unico elemento reale, tangibile è il corpo, il quale tenta di definire, di mettere un confine tra la mia interiorità dallo spazio esterno. Eppure il tronco quasi si dissolve nello sfondo perchè credo che ciò che siamo sia il risultato delle influenze che provengono dall'ambiente che si incrociano in qualche modo con il nostro modo più intimo di vedere le cose. Lo sfondo è azzuro, anch'esso indefinito, a ricordare qualcosa di estremamente volatile, di inafferrabile, così come il mondo nella sua totalità. Persino il pavimento non ha certezze, è instabile, si rivedono i toni dell'azzurro dello sfondo. Noi e l'ambiente siamo qualcosa di indissolubile e senza questo legame ritrovare la propria identità è impossibile, anche se in sè stessa la ricerca di quest'ultima è qualcosa di estremamente complesso poichè l'identità è mutevole.