"Open 2" rappresenta l'evoluzione di un progetto artistico incentrato sull'esplorazione della materia e del concetto di stratificazione, affrontato con un approccio intimo e personale. Al centro dell'opera vi è l'utilizzo del linoleum, un materiale comunemente associato alla quotidianità e spesso relegato a un ruolo secondario, come pavimentazione funzionale. In questo contesto, il linoleum viene trasformato in protagonista artistico, acquisendo una nuova dignità attraverso un processo di stratificazione su un pannello di ferro.
La scelta del ferro come base introduce un ulteriore elemento di contrasto e dialogo tra il peso intrinseco del materiale e la delicatezza del gesto artistico. La stratificazione, elemento cardine del progetto, non è solo un espediente tecnico, ma un linguaggio visivo che evoca la sedimentazione del tempo e delle esperienze. Questo processo implica l’impiego di una quantità di materiale doppia rispetto a quella necessaria per una semplice copertura della superficie: per stratificare il linoleum, infatti, ogni strato successivo riduce progressivamente l’area visibile e richiede un consumo crescente di risorse. La densità e la sovrapposizione non solo amplificano la presenza fisica dell’opera, ma ne aumentano significativamente il peso e la complessità, trasformando il pannello in una struttura che parla di accumulo, trasformazione e memoria.
Un elemento centrale nell'evoluzione dell'opera è l'intervento estetico sui fogli di linoleum, dipinti di bianco. Questa scelta cromatica non è puramente decorativa, ma rappresenta un atto di sublimazione del materiale. Il bianco, con la sua qualità evocativa e simbolica, trasforma il linoleum in una superficie luminosa e uniforme, annullandone la funzione originaria e aprendo lo spazio a nuove interpretazioni. La luce che si riflette sulle superfici stratificate crea un dialogo dinamico tra il pieno e il vuoto, tra l’ordinario e lo straordinario.
"Open 2" si configura così come una riflessione profonda sul rapporto tra la materia, il tempo e l’arte. Attraverso la scelta dei materiali, la tecnica di stratificazione e l’intervento estetico, l’opera invita a considerare la densità fisica e concettuale degli oggetti che ci circondano, dimostrando come anche ciò che appare comune possa essere elevato a simbolo di memoria e trasformazione.