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Rocco Ungaro

Born in: Italy on 31, 1965.

Currently living: Italia (Spain).

Activity:

Rocco Ungaro nasce a Ostuni (Br) nel 1965, si forma all’ Accademia di belle Arti a Lecce, terra in cui l’arte è volta a guardare al suo ricco passato che è sintesi di cultura orientale e mediterranea, ma dove oggi, grazie a nuove personalità creative, è in atto un inarrestabile processo d’avvicinamento alla sperimentazione del contemporaneo. E’ la sua passione per il viaggio che gli consente di em

anciparsi, da subito, da una situazione di bassa sperimentazione locale; è la sua personalità complessa e vulcanica che lo porta a scegliere tematiche complesse. Sono queste il rapporto tra i sessi, i conflitti e i trapassi d’identità, le trasformazioni al bisturi, la riflessione sull’ ambiguo rapporto tra essere e apparire. Ungaro contesta il convenzionale, i ruoli assegnati, i valori topici. Negli anni ’90 si trasferisce tra Nizza e Parigi dove si accosta alla corrente del Lettrisme generando una serie di opere che fondendo parole e segni suggeriscono esperienze edonistiche. Ancora in giro tra Roma, Londra , Amsterdam, Barcellona e Mosca acquisisce energie per esprimersi nel linguaggio performativo, mettendo in scena dal 1998 al 2005 , diverse performance sia in Italia che all’estero.
Sintesi concettuale che ne descrive le creazioni è il Neo Kitch Barocco, in cui i lustrini e il policromo mondo del travestitismo , sono fusi indissolubilmente all’esuberante ornato del Barocco meridionale salentino, carico di simboli, pregno di devozione . Frutto più raffinato di tale operazione è il nucleo di opere che in questa occasione presenta: Madonne gravide, 2004, cartapesta e foglia oro); opere in cui, attraverso il recupero della tecnica artigianale della lavorazione della cartapesta e dell’iconografia convenzionale delle madonne addolorate portate in processione, dimostra la propria capacità di sintesi creativa erudita riconfigurando e desacralizzando gli aspetti topici della devozione meridionale.
In quest’epoca in cui la dimensione artistica è sempre più proiettata all' Ineffabilità dell’opera (perché virtuale, perché ‘allestita’ e quindi transitoria) Rocco Ungaro volge invece al concreto proponendo sacre/dissacrate visioni, dalla postura ieratica, gravide, dai seni rigonfi al silicone, ma sgranate nella modellazione della materia povera che le compone -come esili ombre di Giacometti-, anatomicamente ricombinate – come corpi d’uomo dalla testa di uccello dei pittori surrealisti-; ancora una volta ‘antiche’ –come arredi liturgici indorati- ma una volta di più attuali –come allucinati lavori di Liz Craft.
Negli ultimi anni, l'interesse dell'artista si è spostato sull'antica arte della ceramica con una numerosa produzione di oggetti creativi che non potevano che essere la diretta espressione della ricerca personale dell'artista, rispecchiando la sua sensibilità in continua espansione. L'artista vive tra l'Italia e la Spagna

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