Questi quadri sono mappe mentali che si ispirano alle sedute psicoanalitiche che conduco: durante il dialogo ‘traccio dei segni’, simboli, linee di connessione, schemi di sviluppo, ogni tanto una parola… Il mio cervello ha bisogno di collegarsi alla mia mano per funzionare più lucidamente: tramite il gesto riesco a visualizzare in maniera quasi geometrica lo scorrere del discorso come una rete di concetti, una cascata di associazioni somiglianze cause effetti possibili sviluppi... 

Noi tutti pensiamo per immagini: l’immagine viene prima della parola, la struttura prima del pensiero, la nostra mente inconscia elabora sequenze visive e schemi di connessione prima di formulare una qualunque frase compiuta. Nei miei quadri dò forma e colore a queste immagini, esprimo per simboli la trama nascosta della nostra attività mentale. Ritengo che questi miei segni non siano una bizza personale, e neppure una forma di espressione strettamente individuale, ma che siano piuttosto un antichissimo linguaggio, una forma comunicazione pre-verbale che ha attraversato la storia dell’umanità fin dalle incisioni geometriche nelle caverne del paleolitico: prima della parola è venuto il gesto...