Innanzitutto vorrei allegare la poesia che accompagna questo quadro.
"Spine metalliche
nella mia carne
Mi costringono
immobile e
inchiodata
Movimenti
lancinanti
letali
Allora
mi lacero."
In quest'opera è presente una tela, che ho dipinto e poi girato al contrario (fissandola con dei chiodi), al cui centro è stato graffato un fiore essiccato, a testa in giù e con il gambo spezzato in corrispondenza della prima graffetta.
Ciò che ho voluto rappresentare è l'urgenza di libertà, quella spinta viscerale che deve essere per forza assecondata, a costo di lacerarsi.
L'estetica è sporca, rovinata. La tela è rotta in alcuni punti, graffiata e consumata.