Ketty Pompei

    Женски

    Родена в: San Benedetto del Tronto (Italy) на 24, 1973.

    Понастоящем живея в: Castorano (Italy).

    Живопис; Видео; Скулптура;

    BIO

    Ketty nasce a San Benedetto del Tronto, in provincia di Ascoli Piceno, il 24 gennaio 1973 e vive e lavora in uno splendido loft dal quale è possibile ammirare un incredibile panorama di colline degradanti verso il mare.

    Inizia a dedicarsi all’arte già da piccola. Partecipa a diverse iniziative artistiche a partire dagli anni novanta quando, ancora adolescente, viene menzionata dal settimanale “Cuore” in occasione di un concorso di fumetto indetto dalla Scuola Internazionale di Comics di Roma.

    Nel 1992 l’artista consegue la maturità artistica presso l’Istituto d’Arte Osvaldo Licini di Ascoli Piceno. Nello stesso anno conosce e s’innamora perdutamente dei rilievi policromi della facciata dell’Oratorio di Perugia di Agostino di Duccio, per cui decide di iscriversi al corso di scultura presso l’Accademia di Belle Arti “Pietro Vannucci” di Perugia, ubicata proprio accanto all’Oratorio.

    A Perugia ha la possibilità di approfondire la conoscenza dell’arte di Arnolfo di Cambio del quale ama e apprezza la sintesi formale e la stretta vicinanza con la pittura di Giotto.

    In questo periodo realizza soprattutto tanti disegni a carboncino, sanguigna, sculture in argilla, in legno e pietra locale (come la pietra rosa d’Assisi). Di questi lavori rimangono solo un nudo di donna e qualche bozzetto.

     

    Contemporaneamente sogna di diventare critico d’arte o insegnante di Storia dell’Arte perciò abbandona l’Accademia di Belle Arti al terzo anno (con 12 esami superati), si iscrive alla Facoltà di Lettere e consegue la laurea nel 2002 con una tesi dal titolo “L’iconografia francescana: la decorazione delle chiese cappuccine nella Marca Anconetana (1535 – 1631)”.

    Nel 2000 ottiene una menzione speciale al concorso di scultura di Spinetoli in provincia di Ascoli Piceno.

    La scultura presentata, dal titolo “Barricate”, è ora conservata nel museo di scultura di Spinetoli. È un’opera realizzata in legno e vuole rappresentare il momento successivo in cui una donna, una profuga, è riuscita a oltrepassare quel confine che la teneva prigioniera e che la obbligava a vivere nel terrore.

    Nel 2004 organizza a San Benedetto del Tronto una esposizione personale (patrocinata dalla provincia di Ascoli Piceno) che chiama “Sculpictura" per rimarcare la stretta affinità, presente nel suo lavoro artistico, tra la scultura e la pittura. Da quel momento ha continuato a partecipare a diverse esposizioni collettive e personali fino.
    Nel 2006 ottiene l’abilitazione di docente di Storia dell’Arte, e la sua passione per il francescanesimo, pur non essendo credente, la stimola a presentare una tesina dal titolo: “I portali della chiesa di San Francesco di Ascoli Piceno: la decorazione scultorea nei secoli XIII – XIV.

    Putroppo in Italia ( che è la culla dell’Arte, patria del Rinascimento, Stato che ha dato i natali a non so quanti artisti e che possiede non so quanto ben di Dio di reperti artistici) l’arte è considerata un diletto per pochi o una “cosa” così inutile che il governo di Berlusconi decide di eliminare questa disciplina dalla maggior parte delle scuole Italiane proprio l’anno in cui l’artista consegue l’abilitazione.

    Per ovviare agli errori di chi governa senza scrupoli e senza alcuna cultura e conoscenza, decide di diventare insegnante di sostegno.

    Dal 2007, infatti, lavora come insegnante di sostegno e, nonostante gli impegni scolastici, le due figlie piccole che deve accudire, Antea e Angelica, l’artista non ha mai smesso lo studio e la ricerca dell’arte. Predilige prodotti industriali, quali: laminati metallici, vetroresina, colle, vernici, fibre, oggetti di recupero, plexiglas, legni, pietre, ecc. e soprattutto le piace riciclere la plastica per costruire lampade.

    Una sua opera è inserita nel catalogo della mostra “ Aspetti di Arte Astratta nella raccolta Fiocchi (volume curato dal noto critico d’Arte A. Ginesi).

    Da qualche anno sta sperimentando  come mezzo espressivo il filo di ferro e progetta video artistici (come quello della home).

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