Questo gatto e questo topo sono stanchi di prestarsi al gioco cui sono soliti ripetersi.
In "Feral" mi interessa l’attimo che precede l’azione, quando ancora è possibile ogni via, mi interessa lo spazio che si apre tra impulso e coscienza.
Restano fermi, qualche certezza inizia ad incrinarsi, trova spazio una tacita lotta interiore, dove il silenzio non è resa ma riprogrammazione, dove la stasi è lo sforzo di minare il meccanismo consueto che li vuole bestie.
ci perdiamo in una rabbia silenziosa
Lascio un cesello vicino alla scultura per dire: “Tranquilli! Non c’è pericolo! si finge, non c’è nessun gatto e nessun topo, ma solo del bronzo”.
Il cesello è il "filo d'Arianna" per il viaggiatore del significato, funge da ancora perché non ci si perda.
La rabbia di queste bestie non è pericolosa, tranquilli.