What It Was To Be Me

Francesca Longo - Italy

What It Was To Be Me è il risultato di una ricerca di materiale personale d’archivio.

Ho incluso materiale ritrovato sul mio vecchio Nintendo, risalente a quando avevo circa nove anni. Si tratta di fotografie scattate soprattutto a fiori e animali, e di brevi video in stop motion. Sono ricordi del periodo della mia infanzia vissuto in Cechia, fatto di estati idilliache e spensierate.

Le altre fotografie provengono dalla mia vecchia macchina fotografica, e presentano degli errori dovuti al passare del tempo e alla cattiva conservazione della scheda di memoria. Sono state una felice scoperta da parte mia, perché trovo che il deterioramento le renda molto più affascinanti. Trovo interessante come il digitale dia un’impressione di immortalità, come se fosse informazione pura, eppure debba comunque cedere al supporto materiale e non riesca a sfuggire alle insidie del tempo.

Durante tutta la durata del video, le fotografie vengono come raggiunte man mano che si è trasportati al di sopra di paesaggi sempre più desertici e quasi lunari.
Le riprese di questi paesaggi sono state fatte con il drone durante un viaggio negli Stati Uniti fatto con mio padre. Ho scelto, tranne che per la parte finale, solo i momenti in cui avevo inquadrato il terreno sottostante perpendicolarmente, o quasi. Ricordo, infatti, di essere stata particolarmente attratta dalle texture dei vari campi e terreni, e dalla visione di strade e vegetazione da questo particolare punto di vista. 

Per il voice over ho usato, all’inizio, la voce di Joan Didion che legge parte del capitolo On Keeping a Notebook del suo libro Slouching Towards Bethlehem. Si tratta di un libro che mi sta molto a cuore, e di una parte che avevo sottolineato tempo fa.

Il resto del voice over è tratto da un’intervista di Bryan McGee a Noam Chomsky, filosofo del linguaggio che ho avuto il piacere di studiare. Ho incluso sia risposte che domande riguardanti sostanzialmente la grammatica generativa, data dall’innatismo linguistico. Il discorso verte, in un certo senso, su una creatività, o meglio, su uno spazio di possibilità prettamente umano, che non sarebbe tanto ricco se non fosse radicato nel passato (evolutivamente parlando).

Trovo che le parole di Didion e di Chomsky trovino un punto di contatto intrigante nel mio lavoro, considerando che le immagini sono un mio personale “passaggio pagato al mondo là fuori” (con le parole della scrittrice), a ciò che sono stata, a ciò che ho bandito, a ciò che ho dimenticato.

What It Was To Be Me è un lavoro molto personale, sincero, nostalgico.

 

I ♥ YICCA

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Video - Short Film

Created on 10 April 2024

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