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Benedetto Ferraro

Male

Born in: Maratea (Italy) on 9 July 1983.

Currently living: Tortora (Italy).

Activity: Sculpture;

 

Ferraro Benedetto è nato il 9 luglio 1983 a Maratea (PZ), è cresciuto nel suo paese di origine che è Tortora in provincia di Cosenza.
Per la sua naturale predisposizione verso l’arte frequenta gli studi all’ Istituto Statale d’ Arte di Cetraro (CS), dove qui acquisisce il diploma di Maestro d’ Arte, specializzato nell’ arte della ceramica conseguito nell’anno 2003. 
La sua creatività non si è sempre espressa in maniera completa, un approccio diretto dopo gli studi fu l’esperienza di un progetto a termine, di un corso di ceramica per i detenuti del Carcere Circondariale di Paola. Ma nel 2004 ”Abbandona“ l’arte per dedicarsi per forse maggiori ad altri tipi di lavori. Nel 2009 finalmente insieme alla moglie, riesce ad aprire un piccolo laboratorio dove inizia a concretizzare la sua vera arte verso la ceramica. 
Tutt’ora, alternandosi tra ceramica e fotografia concretizza passo dopo passo la sua vena artista 
-Nel 2000 Guardi Piemontese -CS- acquasantiera in ceramica “Arte Sacra” 
-il 2000 Guardia Piemontese - CS - realizzazione pannello logo Giubileo 
-il 2001 Praia a Mare - CS - collettiva giovani artisti “Figurazione o Astrattismo” 
-il 2002 stage in collaborazione “Scuola d’arte e Mestieri” di Vicenza presso l’azienda, La ceramica VBC Nove (Vi) 
-il 2003 Maierà -CS- Partecipazione alla manifestazione “Ceramica viva”. 
-il 2009 corso di ceramica per bambini museo comunale di Praia a Mare 
-il 2011 mostra collettiva d’arte “Chi dove quando l’Arte” museo Praia a Mare 
-il 2011 Aieta - Cs – mostra fotografica “Acqua, Terra, Fuoco, Aria”

 

Nei due anni passati, la ”riscoperta” dell’argilla e della fotografia hanno portato alla mia attenzione due aspetti fondamentali delle mie “opere”.
Il primo aspetto è la quasi inconsapevolezza delle forme e le variabilità delle tecniche da seguire per la "costruzione" dei pezzi o dello scatto fotografico. 
Tutto diventa sperimentazione la tecnica o le regole standard vengono quasi escluse, come se ogni movimento o pensiero sia stato già studiato, ma inconsapevolmente lo ritrovo sulle mie dita. 
Il secondo aspetto è l’ormai certezza che ogni singolo “pezzo” sia legato imprescindibilmente alle origini del territorio in cui vivo. 
Da qui nasce Terrenotrie.
IL nome stesso ricorda l’origine del nostro popolo oggi insediato in una terra difficile e maltrattata dall’essere umano ma altrettanto ricca e fiorente di tesori. Esso è legato direttamente ai quattro elementi della scienza: Terra, Acqua, Fuoco, Aria. 
Terra materia della vita da dove tutto nasce, Acqua fonte inesauribile che prende forme e aspetti diversi, Fuoco energia attraente fondamentale per l’uomo, Aria sinuosa locomotiva di tutti gli esseri viventi. 
Un aspetto fondamentale è il legame tra la ceramica e la fotografia, questi quattro elementi diventano in ogni singolo caso “amanti” perfetti nascosti nei solchi, nelle forme, in ogni singolo scatto. 
Non mi sento Artigiano o Fotografo non so che cosa spinge la mia mano nel formare o creare un oggetto di ceramica e allo stesso tempo, non so perché il mio sguardo per un'attimo focalizza un immagine un particolare . Spesso creo forme in cui non riesco a sentire un essenza come se fossero oggetti senza significato, senza vita, cacciati quasi con forza dall’interno del mio corpo. A volte mi ritrovo con più oggetti da assemblare quasi come se fosse un puzzle da incastrare un ”giallo” da risolvere. 
La conoscenza delle tecniche sia nella ceramica, che nella fotografia è in continuo divenire senza identificare tecniche o regole. 
Le “opere” sono legate al corpo come quando le dita plasmano un pezzo di creta o premono sul tasto della macchina fotografica. 
Forse non voglio identificarmi come artista ma voglio identificare quello che faccio, perché lo faccio e cosa spinge il mio istinto ad un richiamo quasi naturale nella ricerca spudorata di un’immagine o di una forma. Adesso continuo...Ferraro Benedetto è nato il 9 luglio 1983 a Maratea (PZ), è cresciuto nel suo paese di origine che è Tortora in provincia di Cosenza.

Per la sua naturale predisposizione verso l’arte frequenta gli studi all’ Istituto Statale d’ Arte di Cetraro (CS), dove qui acquisisce il diploma di Maestro d’ Arte, specializzato nell’ arte della ceramica conseguito nell’anno 2003. 
La sua creatività non si è sempre espressa in maniera completa, un approccio diretto dopo gli studi fu l’esperienza di un progetto a termine, di un corso di ceramica per i detenuti del Carcere Circondariale di Paola. Ma nel 2004 ”Abbandona“ l’arte per dedicarsi per forse maggiori ad altri tipi di lavori. Nel 2009 finalmente insieme alla moglie, riesce ad aprire un piccolo laboratorio dove inizia a concretizzare la sua vera arte verso la ceramica. 
Tutt’ora, alternandosi tra ceramica e fotografia concretizza passo dopo passo la sua vena artista 
-Nel 2000 Guardi Piemontese -CS- acquasantiera in ceramica “Arte Sacra” 
-il 2000 Guardia Piemontese - CS - realizzazione pannello logo Giubileo 
-il 2001 Praia a Mare - CS - collettiva giovani artisti “Figurazione o Astrattismo” 
-il 2002 stage in collaborazione “Scuola d’arte e Mestieri” di Vicenza presso l’azienda, La ceramica VBC Nove (Vi) 
-il 2003 Maierà -CS- Partecipazione alla manifestazione “Ceramica viva”. 
-il 2009 corso di ceramica per bambini museo comunale di Praia a Mare 
-il 2011 mostra collettiva d’arte “Chi dove quando l’Arte” museo Praia a Mare 
-il 2011 Aieta - Cs – mostra fotografica “Acqua, Terra, Fuoco, Aria”

 

Nei due anni passati, la ”riscoperta” dell’argilla e della fotografia hanno portato alla mia attenzione due aspetti fondamentali delle mie “opere”.
Il primo aspetto è la quasi inconsapevolezza delle forme e le variabilità delle tecniche da seguire per la "costruzione" dei pezzi o dello scatto fotografico. 
Tutto diventa sperimentazione la tecnica o le regole standard vengono quasi escluse, come se ogni movimento o pensiero sia stato già studiato, ma inconsapevolmente lo ritrovo sulle mie dita. 
Il secondo aspetto è l’ormai certezza che ogni singolo “pezzo” sia legato imprescindibilmente alle origini del territorio in cui vivo. 
Da qui nasce Terrenotrie.
IL nome stesso ricorda l’origine del nostro popolo oggi insediato in una terra difficile e maltrattata dall’essere umano ma altrettanto ricca e fiorente di tesori. Esso è legato direttamente ai quattro elementi della scienza: Terra, Acqua, Fuoco, Aria. 
Terra materia della vita da dove tutto nasce, Acqua fonte inesauribile che prende forme e aspetti diversi, Fuoco energia attraente fondamentale per l’uomo, Aria sinuosa locomotiva di tutti gli esseri viventi. 
Un aspetto fondamentale è il legame tra la ceramica e la fotografia, questi quattro elementi diventano in ogni singolo caso “amanti” perfetti nascosti nei solchi, nelle forme, in ogni singolo scatto. 
Non mi sento Artigiano o Fotografo non so che cosa spinge la mia mano nel formare o creare un oggetto di ceramica e allo stesso tempo, non so perché il mio sguardo per un'attimo focalizza un immagine un particolare . Spesso creo forme in cui non riesco a sentire un essenza come se fossero oggetti senza significato, senza vita, cacciati quasi con forza dall’interno del mio corpo. A volte mi ritrovo con più oggetti da assemblare quasi come se fosse un puzzle da incastrare un ”giallo” da risolvere. 
La conoscenza delle tecniche sia nella ceramica, che nella fotografia è in continuo divenire senza identificare tecniche o regole. 
Le “opere” sono legate al corpo come quando le dita plasmano un pezzo di creta o premono sul tasto della macchina fotografica. 
Forse non voglio identificarmi come artista ma voglio identificare quello che faccio, perché lo faccio e cosa spinge il mio istinto ad un richiamo quasi naturale nella ricerca spudorata di un’immagine o di una forma. Adesso continuo...Ferraro Benedetto è nato il 9 luglio 1983 a Maratea (PZ), è cresciuto nel suo paese di origine che è Tortora in provincia di Cosenza.

Per la sua naturale predisposizione verso l’arte frequenta gli studi all’ Istituto Statale d’ Arte di Cetraro (CS), dove qui acquisisce il diploma di Maestro d’ Arte, specializzato nell’ arte della ceramica conseguito nell’anno 2003. 
La sua creatività non si è sempre espressa in maniera completa, un approccio diretto dopo gli studi fu l’esperienza di un progetto a termine, di un corso di ceramica per i detenuti del Carcere Circondariale di Paola. Ma nel 2004 ”Abbandona“ l’arte per dedicarsi per forse maggiori ad altri tipi di lavori. Nel 2009 finalmente insieme alla moglie, riesce ad aprire un piccolo laboratorio dove inizia a concretizzare la sua vera arte verso la ceramica. 
Tutt’ora, alternandosi tra ceramica e fotografia concretizza passo dopo passo la sua vena artista 
-Nel 2000 Guardi Piemontese -CS- acquasantiera in ceramica “Arte Sacra” 
-il 2000 Guardia Piemontese - CS - realizzazione pannello logo Giubileo 
-il 2001 Praia a Mare - CS - collettiva giovani artisti “Figurazione o Astrattismo” 
-il 2002 stage in collaborazione “Scuola d’arte e Mestieri” di Vicenza presso l’azienda, La ceramica VBC Nove (Vi) 
-il 2003 Maierà -CS- Partecipazione alla manifestazione “Ceramica viva”. 
-il 2009 corso di ceramica per bambini museo comunale di Praia a Mare 
-il 2011 mostra collettiva d’arte “Chi dove quando l’Arte” museo Praia a Mare 
-il 2011 Aieta - Cs – mostra fotografica “Acqua, Terra, Fuoco, Aria”

 

Nei due anni passati, la ”riscoperta” dell’argilla e della fotografia hanno portato alla mia attenzione due aspetti fondamentali delle mie “opere”.
Il primo aspetto è la quasi inconsapevolezza delle forme e le variabilità delle tecniche da seguire per la "costruzione" dei pezzi o dello scatto fotografico. 
Tutto diventa sperimentazione la tecnica o le regole standard vengono quasi escluse, come se ogni movimento o pensiero sia stato già studiato, ma inconsapevolmente lo ritrovo sulle mie dita. 
Il secondo aspetto è l’ormai certezza che ogni singolo “pezzo” sia legato imprescindibilmente alle origini del territorio in cui vivo. 
Da qui nasce Terrenotrie.
IL nome stesso ricorda l’origine del nostro popolo oggi insediato in una terra difficile e maltrattata dall’essere umano ma altrettanto ricca e fiorente di tesori. Esso è legato direttamente ai quattro elementi della scienza: Terra, Acqua, Fuoco, Aria. 
Terra materia della vita da dove tutto nasce, Acqua fonte inesauribile che prende forme e aspetti diversi, Fuoco energia attraente fondamentale per l’uomo, Aria sinuosa locomotiva di tutti gli esseri viventi. 
Un aspetto fondamentale è il legame tra la ceramica e la fotografia, questi quattro elementi diventano in ogni singolo caso “amanti” perfetti nascosti nei solchi, nelle forme, in ogni singolo scatto. 
Non mi sento Artigiano o Fotografo non so che cosa spinge la mia mano nel formare o creare un oggetto di ceramica e allo stesso tempo, non so perché il mio sguardo per un'attimo focalizza un immagine un particolare . Spesso creo forme in cui non riesco a sentire un essenza come se fossero oggetti senza significato, senza vita, cacciati quasi con forza dall’interno del mio corpo. A volte mi ritrovo con più oggetti da assemblare quasi come se fosse un puzzle da incastrare un ”giallo” da risolvere. 
La conoscenza delle tecniche sia nella ceramica, che nella fotografia è in continuo divenire senza identificare tecniche o regole. 
Le “opere” sono legate al corpo come quando le dita plasmano un pezzo di creta o premono sul tasto della macchina fotografica. 
Forse non voglio identificarmi come artista ma voglio identificare quello che faccio, perché lo faccio e cosa spinge il mio istinto ad un richiamo quasi naturale nella ricerca spudorata di un’immagine o di una forma. Adesso continuo...Ferraro Benedetto è nato il 9 luglio 1983 a Maratea (PZ), è cresciuto nel suo paese di origine che è Tortora in provincia di Cosenza.

Per la sua naturale predisposizione verso l’arte frequenta gli studi all’ Istituto Statale d’ Arte di Cetraro (CS), dove qui acquisisce il diploma di Maestro d’ Arte, specializzato nell’ arte della ceramica conseguito nell’anno 2003. 
La sua creatività non si è sempre espressa in maniera completa, un approccio diretto dopo gli studi fu l’esperienza di un progetto a termine, di un corso di ceramica per i detenuti del Carcere Circondariale di Paola. Ma nel 2004 ”Abbandona“ l’arte per dedicarsi per forse maggiori ad altri tipi di lavori. Nel 2009 finalmente insieme alla moglie, riesce ad aprire un piccolo laboratorio dove inizia a concretizzare la sua vera arte verso la ceramica. 
Tutt’ora, alternandosi tra ceramica e fotografia concretizza passo dopo passo la sua vena artista 
-Nel 2000 Guardi Piemontese -CS- acquasantiera in ceramica “Arte Sacra” 
-il 2000 Guardia Piemontese - CS - realizzazione pannello logo Giubileo 
-il 2001 Praia a Mare - CS - collettiva giovani artisti “Figurazione o Astrattismo” 
-il 2002 stage in collaborazione “Scuola d’arte e Mestieri” di Vicenza presso l’azienda, La ceramica VBC Nove (Vi) 
-il 2003 Maierà -CS- Partecipazione alla manifestazione “Ceramica viva”. 
-il 2009 corso di ceramica per bambini museo comunale di Praia a Mare 
-il 2011 mostra collettiva d’arte “Chi dove quando l’Arte” museo Praia a Mare 
-il 2011 Aieta - Cs – mostra fotografica “Acqua, Terra, Fuoco, Aria”

 

Nei due anni passati, la ”riscoperta” dell’argilla e della fotografia hanno portato alla mia attenzione due aspetti fondamentali delle mie “opere”.
Il primo aspetto è la quasi inconsapevolezza delle forme e le variabilità delle tecniche da seguire per la "costruzione" dei pezzi o dello scatto fotografico. 
Tutto diventa sperimentazione la tecnica o le regole standard vengono quasi escluse, come se ogni movimento o pensiero sia stato già studiato, ma inconsapevolmente lo ritrovo sulle mie dita. 
Il secondo aspetto è l’ormai certezza che ogni singolo “pezzo” sia legato imprescindibilmente alle origini del territorio in cui vivo. 
Da qui nasce Terrenotrie.
IL nome stesso ricorda l’origine del nostro popolo oggi insediato in una terra difficile e maltrattata dall’essere umano ma altrettanto ricca e fiorente di tesori. Esso è legato direttamente ai quattro elementi della scienza: Terra, Acqua, Fuoco, Aria. 
Terra materia della vita da dove tutto nasce, Acqua fonte inesauribile che prende forme e aspetti diversi, Fuoco energia attraente fondamentale per l’uomo, Aria sinuosa locomotiva di tutti gli esseri viventi. 
Un aspetto fondamentale è il legame tra la ceramica e la fotografia, questi quattro elementi diventano in ogni singolo caso “amanti” perfetti nascosti nei solchi, nelle forme, in ogni singolo scatto. 
Non mi sento Artigiano o Fotografo non so che cosa spinge la mia mano nel formare o creare un oggetto di ceramica e allo stesso tempo, non so perché il mio sguardo per un'attimo focalizza un immagine un particolare . Spesso creo forme in cui non riesco a sentire un essenza come se fossero oggetti senza significato, senza vita, cacciati quasi con forza dall’interno del mio corpo. A volte mi ritrovo con più oggetti da assemblare quasi come se fosse un puzzle da incastrare un ”giallo” da risolvere. 
La conoscenza delle tecniche sia nella ceramica, che nella fotografia è in continuo divenire senza identificare tecniche o regole. 
Le “opere” sono legate al corpo come quando le dita plasmano un pezzo di creta o premono sul tasto della macchina fotografica. 
Forse non voglio identificarmi come artista ma voglio identificare quello che faccio, perché lo faccio e cosa spinge il mio istinto ad un richiamo quasi naturale nella ricerca spudorata di un’immagine o di una forma. Adesso continuo...Ferraro Benedetto è nato il 9 luglio 1983 a Maratea (PZ), è cresciuto nel suo paese di origine che è Tortora in provincia di Cosenza.

Per la sua naturale predisposizione verso l’arte frequenta gli studi all’ Istituto Statale d’ Arte di Cetraro (CS), dove qui acquisisce il diploma di Maestro d’ Arte, specializzato nell’ arte della ceramica conseguito nell’anno 2003. 
La sua creatività non si è sempre espressa in maniera completa, un approccio diretto dopo gli studi fu l’esperienza di un progetto a termine, di un corso di ceramica per i detenuti del Carcere Circondariale di Paola. Ma nel 2004 ”Abbandona“ l’arte per dedicarsi per forse maggiori ad altri tipi di lavori. Nel 2009 finalmente insieme alla moglie, riesce ad aprire un piccolo laboratorio dove inizia a concretizzare la sua vera arte verso la ceramica. 
Tutt’ora, alternandosi tra ceramica e fotografia concretizza passo dopo passo la sua vena artista 
-Nel 2000 Guardi Piemontese -CS- acquasantiera in ceramica “Arte Sacra” 
-il 2000 Guardia Piemontese - CS - realizzazione pannello logo Giubileo 
-il 2001 Praia a Mare - CS - collettiva giovani artisti “Figurazione o Astrattismo” 
-il 2002 stage in collaborazione “Scuola d’arte e Mestieri” di Vicenza presso l’azienda, La ceramica VBC Nove (Vi) 
-il 2003 Maierà -CS- Partecipazione alla manifestazione “Ceramica viva”. 
-il 2009 corso di ceramica per bambini museo comunale di Praia a Mare 
-il 2011 mostra collettiva d’arte “Chi dove quando l’Arte” museo Praia a Mare 
-il 2011 Aieta - Cs – mostra fotografica “Acqua, Terra, Fuoco, Aria”

 

Nei due anni passati, la ”riscoperta” dell’argilla e della fotografia hanno portato alla mia attenzione due aspetti fondamentali delle mie “opere”.
Il primo aspetto è la quasi inconsapevolezza delle forme e le variabilità delle tecniche da seguire per la "costruzione" dei pezzi o dello scatto fotografico. 
Tutto diventa sperimentazione la tecnica o le regole standard vengono quasi escluse, come se ogni movimento o pensiero sia stato già studiato, ma inconsapevolmente lo ritrovo sulle mie dita. 
Il secondo aspetto è l’ormai certezza che ogni singolo “pezzo” sia legato imprescindibilmente alle origini del territorio in cui vivo. 
Da qui nasce Terrenotrie.
IL nome stesso ricorda l’origine del nostro popolo oggi insediato in una terra difficile e maltrattata dall’essere umano ma altrettanto ricca e fiorente di tesori. Esso è legato direttamente ai quattro elementi della scienza: Terra, Acqua, Fuoco, Aria. 
Terra materia della vita da dove tutto nasce, Acqua fonte inesauribile che prende forme e aspetti diversi, Fuoco energia attraente fondamentale per l’uomo, Aria sinuosa locomotiva di tutti gli esseri viventi. 
Un aspetto fondamentale è il legame tra la ceramica e la fotografia, questi quattro elementi diventano in ogni singolo caso “amanti” perfetti nascosti nei solchi, nelle forme, in ogni singolo scatto. 
Non mi sento Artigiano o Fotografo non so che cosa spinge la mia mano nel formare o creare un oggetto di ceramica e allo stesso tempo, non so perché il mio sguardo per un'attimo focalizza un immagine un particolare . Spesso creo forme in cui non riesco a sentire un essenza come se fossero oggetti senza significato, senza vita, cacciati quasi con forza dall’interno del mio corpo. A volte mi ritrovo con più oggetti da assemblare quasi come se fosse un puzzle da incastrare un ”giallo” da risolvere. 
La conoscenza delle tecniche sia nella ceramica, che nella fotografia è in continuo divenire senza identificare tecniche o regole. 
Le “opere” sono legate al corpo come quando le dita plasmano un pezzo di creta o premono sul tasto della macchina fotografica. 
Forse non voglio identificarmi come artista ma voglio identificare quello che faccio, perché lo faccio e cosa spinge il mio istinto ad un richiamo quasi naturale nella ricerca spudorata di un’immagine o di una forma. Adesso continuo...Ferraro Benedetto è nato il 9 luglio 1983 a Maratea (PZ), è cresciuto nel suo paese di origine che è Tortora in provincia di Cosenza.

Per la sua naturale predisposizione verso l’arte frequenta gli studi all’ Istituto Statale d’ Arte di Cetraro (CS), dove qui acquisisce il diploma di Maestro d’ Arte, specializzato nell’ arte della ceramica conseguito nell’anno 2003. 
La sua creatività non si è sempre espressa in maniera completa, un approccio diretto dopo gli studi fu l’esperienza di un progetto a termine, di un corso di ceramica per i detenuti del Carcere Circondariale di Paola. Ma nel 2004 ”Abbandona“ l’arte per dedicarsi per forse maggiori ad altri tipi di lavori. Nel 2009 finalmente insieme alla moglie, riesce ad aprire un piccolo laboratorio dove inizia a concretizzare la sua vera arte verso la ceramica. 
Tutt’ora, alternandosi tra ceramica e fotografia concretizza passo dopo passo la sua vena artista 
-Nel 2000 Guardi Piemontese -CS- acquasantiera in ceramica “Arte Sacra” 
-il 2000 Guardia Piemontese - CS - realizzazione pannello logo Giubileo 
-il 2001 Praia a Mare - CS - collettiva giovani artisti “Figurazione o Astrattismo” 
-il 2002 stage in collaborazione “Scuola d’arte e Mestieri” di Vicenza presso l’azienda, La ceramica VBC Nove (Vi) 
-il 2003 Maierà -CS- Partecipazione alla manifestazione “Ceramica viva”. 
-il 2009 corso di ceramica per bambini museo comunale di Praia a Mare 
-il 2011 mostra collettiva d’arte “Chi dove quando l’Arte” museo Praia a Mare 
-il 2011 Aieta - Cs – mostra fotografica “Acqua, Terra, Fuoco, Aria”

 

Nei due anni passati, la ”riscoperta” dell’argilla e della fotografia hanno portato alla mia attenzione due aspetti fondamentali delle mie “opere”.
Il primo aspetto è la quasi inconsapevolezza delle forme e le variabilità delle tecniche da seguire per la "costruzione" dei pezzi o dello scatto fotografico. 
Tutto diventa sperimentazione la tecnica o le regole standard vengono quasi escluse, come se ogni movimento o pensiero sia stato già studiato, ma inconsapevolmente lo ritrovo sulle mie dita. 
Il secondo aspetto è l’ormai certezza che ogni singolo “pezzo” sia legato imprescindibilmente alle origini del territorio in cui vivo. 
Da qui nasce Terrenotrie.
IL nome stesso ricorda l’origine del nostro popolo oggi insediato in una terra difficile e maltrattata dall’essere umano ma altrettanto ricca e fiorente di tesori. Esso è legato direttamente ai quattro elementi della scienza: Terra, Acqua, Fuoco, Aria. 
Terra materia della vita da dove tutto nasce, Acqua fonte inesauribile che prende forme e aspetti diversi, Fuoco energia attraente fondamentale per l’uomo, Aria sinuosa locomotiva di tutti gli esseri viventi. 
Un aspetto fondamentale è il legame tra la ceramica e la fotografia, questi quattro elementi diventano in ogni singolo caso “amanti” perfetti nascosti nei solchi, nelle forme, in ogni singolo scatto. 
Non mi sento Artigiano o Fotografo non so che cosa spinge la mia mano nel formare o creare un oggetto di ceramica e allo stesso tempo, non so perché il mio sguardo per un'attimo focalizza un immagine un particolare . Spesso creo forme in cui non riesco a sentire un essenza come se fossero oggetti senza significato, senza vita, cacciati quasi con forza dall’interno del mio corpo. A volte mi ritrovo con più oggetti da assemblare quasi come se fosse un puzzle da incastrare un ”giallo” da risolvere. 
La conoscenza delle tecniche sia nella ceramica, che nella fotografia è in continuo divenire senza identificare tecniche o regole. 
Le “opere” sono legate al corpo come quando le dita plasmano un pezzo di creta o premono sul tasto della macchina fotografica. 
Forse non voglio identificarmi come artista ma voglio identificare quello che faccio, perché lo faccio e cosa spinge il mio istinto ad un richiamo quasi naturale nella ricerca spudorata di un’immagine o di una forma. Adesso continuo...Ferraro Benedetto è nato il 9 luglio 1983 a Maratea (PZ), è cresciuto nel suo paese di origine che è Tortora in provincia di Cosenza.

Per la sua naturale predisposizione verso l’arte frequenta gli studi all’ Istituto Statale d’ Arte di Cetraro (CS), dove qui acquisisce il diploma di Maestro d’ Arte, specializzato nell’ arte della ceramica conseguito nell’anno 2003. 
La sua creatività non si è sempre espressa in maniera completa, un approccio diretto dopo gli studi fu l’esperienza di un progetto a termine, di un corso di ceramica per i detenuti del Carcere Circondariale di Paola. Ma nel 2004 ”Abbandona“ l’arte per dedicarsi per forse maggiori ad altri tipi di lavori. Nel 2009 finalmente insieme alla moglie, riesce ad aprire un piccolo laboratorio dove inizia a concretizzare la sua vera arte verso la ceramica. 
Tutt’ora, alternandosi tra ceramica e fotografia concretizza passo dopo passo la sua vena artista 
-Nel 2000 Guardi Piemontese -CS- acquasantiera in ceramica “Arte Sacra” 
-il 2000 Guardia Piemontese - CS - realizzazione pannello logo Giubileo 
-il 2001 Praia a Mare - CS - collettiva giovani artisti “Figurazione o Astrattismo” 
-il 2002 stage in collaborazione “Scuola d’arte e Mestieri” di Vicenza presso l’azienda, La ceramica VBC Nove (Vi) 
-il 2003 Maierà -CS- Partecipazione alla manifestazione “Ceramica viva”. 
-il 2009 corso di ceramica per bambini museo comunale di Praia a Mare 
-il 2011 mostra collettiva d’arte “Chi dove quando l’Arte” museo Praia a Mare 
-il 2011 Aieta - Cs – mostra fotografica “Acqua, Terra, Fuoco, Aria”

 

Nei due anni passati, la ”riscoperta” dell’argilla e della fotografia hanno portato alla mia attenzione due aspetti fondamentali delle mie “opere”.
Il primo aspetto è la quasi inconsapevolezza delle forme e le variabilità delle tecniche da seguire per la "costruzione" dei pezzi o dello scatto fotografico. 
Tutto diventa sperimentazione la tecnica o le regole standard vengono quasi escluse, come se ogni movimento o pensiero sia stato già studiato, ma inconsapevolmente lo ritrovo sulle mie dita. 
Il secondo aspetto è l’ormai certezza che ogni singolo “pezzo” sia legato imprescindibilmente alle origini del territorio in cui vivo. 
Da qui nasce Terrenotrie.
IL nome stesso ricorda l’origine del nostro popolo oggi insediato in una terra difficile e maltrattata dall’essere umano ma altrettanto ricca e fiorente di tesori. Esso è legato direttamente ai quattro elementi della scienza: Terra, Acqua, Fuoco, Aria. 
Terra materia della vita da dove tutto nasce, Acqua fonte inesauribile che prende forme e aspetti diversi, Fuoco energia attraente fondamentale per l’uomo, Aria sinuosa locomotiva di tutti gli esseri viventi. 
Un aspetto fondamentale è il legame tra la ceramica e la fotografia, questi quattro elementi diventano in ogni singolo caso “amanti” perfetti nascosti nei solchi, nelle forme, in ogni singolo scatto. 
Non mi sento Artigiano o Fotografo non so che cosa spinge la mia mano nel formare o creare un oggetto di ceramica e allo stesso tempo, non so perché il mio sguardo per un'attimo focalizza un immagine un particolare . Spesso creo forme in cui non riesco a sentire un essenza come se fossero oggetti senza significato, senza vita, cacciati quasi con forza dall’interno del mio corpo. A volte mi ritrovo con più oggetti da assemblare quasi come se fosse un puzzle da incastrare un ”giallo” da risolvere. 
La conoscenza delle tecniche sia nella ceramica, che nella fotografia è in continuo divenire senza identificare tecniche o regole. 
Le “opere” sono legate al corpo come quando le dita plasmano un pezzo di creta o premono sul tasto della macchina fotografica. 
Forse non voglio identificarmi come artista ma voglio identificare quello che faccio, perché lo faccio e cosa spinge il mio istinto ad un richiamo quasi naturale nella ricerca spudorata di un’immagine o di una forma. Adesso continuo...Ferraro Benedetto è nato il 9 luglio 1983 a Maratea (PZ), è cresciuto nel suo paese di origine che è Tortora in provincia di Cosenza.

Per la sua naturale predisposizione verso l’arte frequenta gli studi all’ Istituto Statale d’ Arte di Cetraro (CS), dove qui acquisisce il diploma di Maestro d’ Arte, specializzato nell’ arte della ceramica conseguito nell’anno 2003. 
La sua creatività non si è sempre espressa in maniera completa, un approccio diretto dopo gli studi fu l’esperienza di un progetto a termine, di un corso di ceramica per i detenuti del Carcere Circondariale di Paola. Ma nel 2004 ”Abbandona“ l’arte per dedicarsi per forse maggiori ad altri tipi di lavori. Nel 2009 finalmente insieme alla moglie, riesce ad aprire un piccolo laboratorio dove inizia a concretizzare la sua vera arte verso la ceramica. 
Tutt’ora, alternandosi tra ceramica e fotografia concretizza passo dopo passo la sua vena artista 
-Nel 2000 Guardi Piemontese -CS- acquasantiera in ceramica “Arte Sacra” 
-il 2000 Guardia Piemontese - CS - realizzazione pannello logo Giubileo 
-il 2001 Praia a Mare - CS - collettiva giovani artisti “Figurazione o Astrattismo” 
-il 2002 stage in collaborazione “Scuola d’arte e Mestieri” di Vicenza presso l’azienda, La ceramica VBC Nove (Vi) 
-il 2003 Maierà -CS- Partecipazione alla manifestazione “Ceramica viva”. 
-il 2009 corso di ceramica per bambini museo comunale di Praia a Mare 
-il 2011 mostra collettiva d’arte “Chi dove quando l’Arte” museo Praia a Mare 
-il 2011 Aieta - Cs – mostra fotografica “Acqua, Terra, Fuoco, Aria”

 

Nei due anni passati, la ”riscoperta” dell’argilla e della fotografia hanno portato alla mia attenzione due aspetti fondamentali delle mie “opere”.
Il primo aspetto è la quasi inconsapevolezza delle forme e le variabilità delle tecniche da seguire per la "costruzione" dei pezzi o dello scatto fotografico. 
Tutto diventa sperimentazione la tecnica o le regole standard vengono quasi escluse, come se ogni movimento o pensiero sia stato già studiato, ma inconsapevolmente lo ritrovo sulle mie dita. 
Il secondo aspetto è l’ormai certezza che ogni singolo “pezzo” sia legato imprescindibilmente alle origini del territorio in cui vivo. 
Da qui nasce Terrenotrie.
IL nome stesso ricorda l’origine del nostro popolo oggi insediato in una terra difficile e maltrattata dall’essere umano ma altrettanto ricca e fiorente di tesori. Esso è legato direttamente ai quattro elementi della scienza: Terra, Acqua, Fuoco, Aria. 
Terra materia della vita da dove tutto nasce, Acqua fonte inesauribile che prende forme e aspetti diversi, Fuoco energia attraente fondamentale per l’uomo, Aria sinuosa locomotiva di tutti gli esseri viventi. 
Un aspetto fondamentale è il legame tra la ceramica e la fotografia, questi quattro elementi diventano in ogni singolo caso “amanti” perfetti nascosti nei solchi, nelle forme, in ogni singolo scatto. 
Non mi sento Artigiano o Fotografo non so che cosa spinge la mia mano nel formare o creare un oggetto di ceramica e allo stesso tempo, non so perché il mio sguardo per un'attimo focalizza un immagine un particolare . Spesso creo forme in cui non riesco a sentire un essenza come se fossero oggetti senza significato, senza vita, cacciati quasi con forza dall’interno del mio corpo. A volte mi ritrovo con più oggetti da assemblare quasi come se fosse un puzzle da incastrare un ”giallo” da risolvere. 
La conoscenza delle tecniche sia nella ceramica, che nella fotografia è in continuo divenire senza identificare tecniche o regole. 
Le “opere” sono legate al corpo come quando le dita plasmano un pezzo di creta o premono sul tasto della macchina fotografica. 
Forse non voglio identificarmi come artista ma voglio identificare quello che faccio, perché lo faccio e cosa spinge il mio istinto ad un richiamo quasi naturale nella ricerca spudorata di un’immagine o di una forma. Adesso continuo...Ferraro Benedetto è nato il 9 luglio 1983 a Maratea (PZ), è cresciuto nel suo paese di origine che è Tortora in provincia di Cosenza.

Per la sua naturale predisposizione verso l’arte frequenta gli studi all’ Istituto Statale d’ Arte di Cetraro (CS), dove qui acquisisce il diploma di Maestro d’ Arte, specializzato nell’ arte della ceramica conseguito nell’anno 2003. 
La sua creatività non si è sempre espressa in maniera completa, un approccio diretto dopo gli studi fu l’esperienza di un progetto a termine, di un corso di ceramica per i detenuti del Carcere Circondariale di Paola. Ma nel 2004 ”Abbandona“ l’arte per dedicarsi per forse maggiori ad altri tipi di lavori. Nel 2009 finalmente insieme alla moglie, riesce ad aprire un piccolo laboratorio dove inizia a concretizzare la sua vera arte verso la ceramica. 
Tutt’ora, alternandosi tra ceramica e fotografia concretizza passo dopo passo la sua vena artista 
-Nel 2000 Guardi Piemontese -CS- acquasantiera in ceramica “Arte Sacra” 
-il 2000 Guardia Piemontese - CS - realizzazione pannello logo Giubileo 
-il 2001 Praia a Mare - CS - collettiva giovani artisti “Figurazione o Astrattismo” 
-il 2002 stage in collaborazione “Scuola d’arte e Mestieri” di Vicenza presso l’azienda, La ceramica VBC Nove (Vi) 
-il 2003 Maierà -CS- Partecipazione alla manifestazione “Ceramica viva”. 
-il 2009 corso di ceramica per bambini museo comunale di Praia a Mare 
-il 2011 mostra collettiva d’arte “Chi dove quando l’Arte” museo Praia a Mare 
-il 2011 Aieta - Cs – mostra fotografica “Acqua, Terra, Fuoco, Aria”

 

Nei due anni passati, la ”riscoperta” dell’argilla e della fotografia hanno portato alla mia attenzione due aspetti fondamentali delle mie “opere”.
Il primo aspetto è la quasi inconsapevolezza delle forme e le variabilità delle tecniche da seguire per la "costruzione" dei pezzi o dello scatto fotografico. 
Tutto diventa sperimentazione la tecnica o le regole standard vengono quasi escluse, come se ogni movimento o pensiero sia stato già studiato, ma inconsapevolmente lo ritrovo sulle mie dita. 
Il secondo aspetto è l’ormai certezza che ogni singolo “pezzo” sia legato imprescindibilmente alle origini del territorio in cui vivo. 
Da qui nasce Terrenotrie.
IL nome stesso ricorda l’origine del nostro popolo oggi insediato in una terra difficile e maltrattata dall’essere umano ma altrettanto ricca e fiorente di tesori. Esso è legato direttamente ai quattro elementi della scienza: Terra, Acqua, Fuoco, Aria. 
Terra materia della vita da dove tutto nasce, Acqua fonte inesauribile che prende forme e aspetti diversi, Fuoco energia attraente fondamentale per l’uomo, Aria sinuosa locomotiva di tutti gli esseri viventi. 
Un aspetto fondamentale è il legame tra la ceramica e la fotografia, questi quattro elementi diventano in ogni singolo caso “amanti” perfetti nascosti nei solchi, nelle forme, in ogni singolo scatto. 
Non mi sento Artigiano o Fotografo non so che cosa spinge la mia mano nel formare o creare un oggetto di ceramica e allo stesso tempo, non so perché il mio sguardo per un'attimo focalizza un immagine un particolare . Spesso creo forme in cui non riesco a sentire un essenza come se fossero oggetti senza significato, senza vita, cacciati quasi con forza dall’interno del mio corpo. A volte mi ritrovo con più oggetti da assemblare quasi come se fosse un puzzle da incastrare un ”giallo” da risolvere. 
La conoscenza delle tecniche sia nella ceramica, che nella fotografia è in continuo divenire senza identificare tecniche o regole. 
Le “opere” sono legate al corpo come quando le dita plasmano un pezzo di creta o premono sul tasto della macchina fotografica. 
Forse non voglio identificarmi come artista ma voglio identificare quello che faccio, perché lo faccio e cosa spinge il mio istinto ad un richiamo quasi naturale nella ricerca spudorata di un’immagine o di una forma. Adesso continuo...Ferraro Benedetto è nato il 9 luglio 1983 a Maratea (PZ), è cresciuto nel suo paese di origine che è Tortora in provincia di Cosenza.

Per la sua naturale predisposizione verso l’arte frequenta gli studi all’ Istituto Statale d’ Arte di Cetraro (CS), dove qui acquisisce il diploma di Maestro d’ Arte, specializzato nell’ arte della ceramica conseguito nell’anno 2003. 
La sua creatività non si è sempre espressa in maniera completa, un approccio diretto dopo gli studi fu l’esperienza di un progetto a termine, di un corso di ceramica per i detenuti del Carcere Circondariale di Paola. Ma nel 2004 ”Abbandona“ l’arte per dedicarsi per forse maggiori ad altri tipi di lavori. Nel 2009 finalmente insieme alla moglie, riesce ad aprire un piccolo laboratorio dove inizia a concretizzare la sua vera arte verso la ceramica. 
Tutt’ora, alternandosi tra ceramica e fotografia concretizza passo dopo passo la sua vena artista 
-Nel 2000 Guardi Piemontese -CS- acquasantiera in ceramica “Arte Sacra” 
-il 2000 Guardia Piemontese - CS - realizzazione pannello logo Giubileo 
-il 2001 Praia a Mare - CS - collettiva giovani artisti “Figurazione o Astrattismo” 
-il 2002 stage in collaborazione “Scuola d’arte e Mestieri” di Vicenza presso l’azienda, La ceramica VBC Nove (Vi) 
-il 2003 Maierà -CS- Partecipazione alla manifestazione “Ceramica viva”. 
-il 2009 corso di ceramica per bambini museo comunale di Praia a Mare 
-il 2011 mostra collettiva d’arte “Chi dove quando l’Arte” museo Praia a Mare 
-il 2011 Aieta - Cs – mostra fotografica “Acqua, Terra, Fuoco, Aria”

 

Nei due anni passati, la ”riscoperta” dell’argilla e della fotografia hanno portato alla mia attenzione due aspetti fondamentali delle mie “opere”.
Il primo aspetto è la quasi inconsapevolezza delle forme e le variabilità delle tecniche da seguire per la "costruzione" dei pezzi o dello scatto fotografico. 
Tutto diventa sperimentazione la tecnica o le regole standard vengono quasi escluse, come se ogni movimento o pensiero sia stato già studiato, ma inconsapevolmente lo ritrovo sulle mie dita. 
Il secondo aspetto è l’ormai certezza che ogni singolo “pezzo” sia legato imprescindibilmente alle origini del territorio in cui vivo. 
Da qui nasce Terrenotrie.
IL nome stesso ricorda l’origine del nostro popolo oggi insediato in una terra difficile e maltrattata dall’essere umano ma altrettanto ricca e fiorente di tesori. Esso è legato direttamente ai quattro elementi della scienza: Terra, Acqua, Fuoco, Aria. 
Terra materia della vita da dove tutto nasce, Acqua fonte inesauribile che prende forme e aspetti diversi, Fuoco energia attraente fondamentale per l’uomo, Aria sinuosa locomotiva di tutti gli esseri viventi. 
Un aspetto fondamentale è il legame tra la ceramica e la fotografia, questi quattro elementi diventano in ogni singolo caso “amanti” perfetti nascosti nei solchi, nelle forme, in ogni singolo scatto. 
Non mi sento Artigiano o Fotografo non so che cosa spinge la mia mano nel formare o creare un oggetto di ceramica e allo stesso tempo, non so perché il mio sguardo per un'attimo focalizza un immagine un particolare . Spesso creo forme in cui non riesco a sentire un essenza come se fossero oggetti senza significato, senza vita, cacciati quasi con forza dall’interno del mio corpo. A volte mi ritrovo con più oggetti da assemblare quasi come se fosse un puzzle da incastrare un ”giallo” da risolvere. 
La conoscenza delle tecniche sia nella ceramica, che nella fotografia è in continuo divenire senza identificare tecniche o regole. 
Le “opere” sono legate al corpo come quando le dita plasmano un pezzo di creta o premono sul tasto della macchina fotografica. 
Forse non voglio identificarmi come artista ma voglio identificare quello che faccio, perché lo faccio e cosa spinge il mio istinto ad un richiamo quasi naturale nella ricerca spudorata di un’immagine o di una forma. Adesso continuo...Ferraro Benedetto è nato il 9 luglio 1983 a Maratea (PZ), è cresciuto nel suo paese di origine che è Tortora in provincia di Cosenza.

Per la sua naturale predisposizione verso l’arte frequenta gli studi all’ Istituto Statale d’ Arte di Cetraro (CS), dove qui acquisisce il diploma di Maestro d’ Arte, specializzato nell’ arte della ceramica conseguito nell’anno 2003. 
La sua creatività non si è sempre espressa in maniera completa, un approccio diretto dopo gli studi fu l’esperienza di un progetto a termine, di un corso di ceramica per i detenuti del Carcere Circondariale di Paola. Ma nel 2004 ”Abbandona“ l’arte per dedicarsi per forse maggiori ad altri tipi di lavori. Nel 2009 finalmente insieme alla moglie, riesce ad aprire un piccolo laboratorio dove inizia a concretizzare la sua vera arte verso la ceramica. 
Tutt’ora, alternandosi tra ceramica e fotografia concretizza passo dopo passo la sua vena artista 
-Nel 2000 Guardi Piemontese -CS- acquasantiera in ceramica “Arte Sacra” 
-il 2000 Guardia Piemontese - CS - realizzazione pannello logo Giubileo 
-il 2001 Praia a Mare - CS - collettiva giovani artisti “Figurazione o Astrattismo” 
-il 2002 stage in collaborazione “Scuola d’arte e Mestieri” di Vicenza presso l’azienda, La ceramica VBC Nove (Vi) 
-il 2003 Maierà -CS- Partecipazione alla manifestazione “Ceramica viva”. 
-il 2009 corso di ceramica per bambini museo comunale di Praia a Mare 
-il 2011 mostra collettiva d’arte “Chi dove quando l’Arte” museo Praia a Mare 
-il 2011 Aieta - Cs – mostra fotografica “Acqua, Terra, Fuoco, Aria”

 

Nei due anni passati, la ”riscoperta” dell’argilla e della fotografia hanno portato alla mia attenzione due aspetti fondamentali delle mie “opere”.
Il primo aspetto è la quasi inconsapevolezza delle forme e le variabilità delle tecniche da seguire per la "costruzione" dei pezzi o dello scatto fotografico. 
Tutto diventa sperimentazione la tecnica o le regole standard vengono quasi escluse, come se ogni movimento o pensiero sia stato già studiato, ma inconsapevolmente lo ritrovo sulle mie dita. 
Il secondo aspetto &

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