Cos'è la fiaba ? Per tutti noi è il racconto che i nostri genitori ci leggevano da bambini, per farci addormentare. In origine, però, non era così.
Erano la memoria della società contadina, da condividere nei rari momenti di sfago: servivano a costruire un'identità condivisa ed un intepretazione simbolica del mondo, capace di esorcizzare angosce e sensazioni negative come la paura della carestia, dell'abbandono e degli abusi.
Paure che venivano affrontate con la narrazione di un processo di morte simbolica e di rinascita da parte dei protagonisti.

La società contemporanea, sia per una diversa struttura sociale ed economica, sia per la crisi culturale del post moderno, che ha reso intrattabili gli argomenti che costringono l'Io a mettersi in discussione e a maturare, ha provveduto ad una duplice opera di censura.

Da una parte, rendendole "robe da bambini" ha rinchiuso le fiabe in una riserva, rendendole afone. Dall'altra le ha edulcorate, togliendo loro tutta la potenza espressiva e capacità di rappresentare anche i lati oscuri degli archetipi.

Francesca Gerlanda di Francia con i suoi quadri si ribella a ciò, recuperando la potenza ambivalente della fiaba. Potenza distruttiva, perché ci costringe a confrontarsi con l'irruzione del male, del caos e dell'istinto nel nostro quotidiano.

Potenza costruttiva, perché il cavaliere può diventare eroe soltanto affrontando il drago. E i quadri di Francesca ci costringono ad affrontare il drago nascosto nella nostra anima.

Alessio Brugnoli