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gianluca patti

Male

Born in: monza (Italy) on 28 August 1977.

Currently living: monza (Italy).

Activity: Painting;

 

Il mio primo disegno, una chiazza nera. Mai disegnato papà, mamma, cane e casetta, come gli altri bambini. Facevo macchie nere, a ruota libera.

Gianluca Patti nasce a Monza il 28 agosto 1977 e inizia il suo percorso artistico nel 2008 dopo un viaggio a Berlino, dove viene a contatto con l'arte di Jackson Pollock, che sarà fonte d'ispirazione per le sue prime opere.

Dalle mostre, mi portavo via un'adrenalina che ancora non conoscevo. Poi ho capito che, semplicemente, mi interessava quello che vedevo. A sedurmi di più, erano i colori e la materia senza un significato esplicito.

Per circa due anni, continua su questa strada affinando la ricerca e le tecniche cromatiche come segno distintivo della propria arte. Nel 2011 visita la grande retrospettiva di Jean Michael Basquiat, organizzata al MAM di Parigi, che lo spinge a misurarsi col ritratto.

Scoprire i suoi mostri mi ha dato l'armonia per iniziare a fare: quaranta, cinquanta, sessanta quadri senza una scuola, né di pittura né di pensiero. Facendo, ho capito il comportamento dei colori, mi sono ritrovato le tecniche in mano. Questo per me è essere artista, analfabeticamente artista.

La pittura cola entro bordi senza confini, che schiacciano la visione alla materialità bidimensionale della tela. L'analfabetismo artistico è guidato da una tecnica armoniosa e straordinariamente espressiva, che recupera la densità astratta della spatolata offrendola al figurativo, in un ispirato continuum artistico capace di superare il primitivismo attraverso la commistione di un rude punkadelic alla Francoise Nielly e la classica delicatezza di un ritratto d'avanguardia. Tutti i contrasti della nostra epoca sono raffigurati nell'opera di questo giovane artista monzese, che si cimenta nel difficile compito di sintetizzare con il colore la nostra realtà 3.0.

Se questo non è il lavoro dell'artista, io non voglio esserlo. Con i ritratti ho interpretato i sensi delle persone, ora vorrei continuare il contatto dando forma al segreto dei loro habitat, luoghi, ambienti.

Gianluca Patti ha appena presentato i suoi Paesaggi trasversali, nei quali interpreta i particolari dettagli di scorci, attraversandoli. Dalla struttura prospettica di ambienti reali o immaginati, ma non immaginari, partono nuove linee senza riferimento che rendono la prospettiva indefinita.

Le ossa si muovono dallo scheletro rompendo in maniera non precisa schemi geometricamente perfetti, giusti.

Anche in questi lavori il colore è fortemente figurativo: grigio e toni del grigio sono il paesaggio urbano che qui si fa foschia e passato, come un flash back di posti dimenticati; l'azzurro è la via di fuga, nuova apertura e serenità in contrasto.

Dai paesaggi miseri e dimenticati, i paesaggi trasversali sono ideali, esordienti.

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