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mire universelle

The love story and its games of strength and power.The world of little dancer in music box is apparently idyllic:beads of children’s games paint shadows, prism, and coloured reflections on the walls(the pink cubical bead on the right is really a treasure of my childhood).However, she is motionless, she can never move like a real dancer and her eyes will always remain low, sad, she has no chance to see the wooden hand that dominates and controls her almost she was a marionette. Dancer’s dress is from a character of Oskar Schlemmer’s Triadisches Ballett. Its rigidity and its appearance are typical features of a toy, instrument or pawn aimed at the outlet of childhood sadism. I’ve used the metal to make it-like the original one-to mimic a sort of armor that protects the ballerina’s vital points.Essentials points for biological and spiritual life and for love relationship:head;heart;digestive system involved in nutrition but domicile of the emotions too;genitals needed to perpetuate life and to physical love.The dress/armor is a protection but also a defense and an impediment to the love that is configured as a war.There are a lot of similar psychological pains related to victims of pathological love stories and war veterans.Who’s the victim?Who’s the vampire?Maybe both of them,at the same time,play both roles and pains.The answer is not obvious because also the victim,unconsciously,through its role,holds the torturer.The one creates the other.Articulated wooden hand is a typical INSTRUMENT of the artist/dancer(artist’s role is played by the dancer).The hand has a precarious balance and a rope enclose it(Venus restored,1936,Man Ray).The first Mire Universelle,1933,by Man Ray,suggests the ambiguous significance of my work.The ‘mire universelle’,universal purpose,is the coitus or the dominance over/against the other or the love,as the carillon(Love me tender) sounds suggest?The call for love,driven by each user of my work,can be the voice of the victim or the voice of the torturer or,really,UNIVERSAL,the voice of all humanity.The work will be absorbed differently,even in its physical reality,by each individual user,who,according to its sensivity,will be able to activate the music box and to drive the moving light to illuminate the interior of the box,creating reflections and gradually more light and different games of light, potentially infinite combinations,spying through the little windows the contents of the black box.

La storia d’amore con le sue dinamiche di forza e potere.Il mondo della ballerina di carillon,apparentemente idilliaco, perline di giochi infantili riflettono ombre,colori e riflessi di prisma sulle pareti(la perlina rosa cubica opaca a destra è stata realmente un tesoro della mia infanzia).Ella è però immobile,non potrà mai muoversi come una vera ballerina e il suo sguardo rimarrà sempre basso,mesto,senza possilità di vedere la mano che la controlla come una marionetta.Il vestito della ballerina richiama un personaggio del Triadisches ballett di Schlemmer.La sua rigidità e il suo aspetto sono propri di un giocattolo strumento o pedina finalizzata allo sfogo del sadismo infantile.Ho utilizzato il metallo per realizzarlo come nell’originale per mimare anche una sorta di corazza che protegge i punti vitali della ballerina.Punti essenziali per la vita sia biologica sia spirituale e per il rapporto d’amore:testa;cuore;apparato digerente coinvolto sì nell’alimentazione ma anche sede di emozioni;genitali necessari a perpetuare la vita come all’amore fisico.La corazza è protezione ma anche difesa e impedimento nel rapporto d’amore che si configura come una guerra.I danni psicologici riscontrati nelle ‘vittime’ di rapporti amorosi patologici hanno spesso affinità coi danni presenti nei reduci di guerra.Ma chi la vittima?chi il carnefice?Forse entrambi rivestono contemporaneamente ambedue i ruoli e dolori.La risposta non è ovvia perché inconsciamente anche la vittima attraverso il suo ruolo tiene legato il carnefice.L’uno crea l’altro.Se l’artista potesse vedere se stessa nel ruolo della ballerina,la mano che la regge è pur sempre una mano snodabile STRUMENTO tipico dell’artista stessa che l’ha,oltretutto,costruita.Inoltre, mentre la ballerina ha un piedistallo che la ancora a terra, l’equilibrio della mano risulta essere più labile e la sua stessa fattura precaria e disperata, tenuta insieme da spago che la annoda e cinge tutta(Venere restaurata,Man Ray).Evoca Mire Universelle di Man Ray che ne sottolinea anche alcune ambiguità.Il bersaglio universale è il coito o il sadico gioco di dominio di un individuo su un altro o l’amore come il motivo del carillon(Love me tender)sembra suggerire?La collocazione esterna,vicino alla mano,del carillon,azionato da ogni singolo fruitore,pone un dubbio:la musica,la richiesta d’amore,può essere la voce della ballerina come del proprietario della mano,della ‘vittima’ come del ‘carnefice’,o davvero bersaglio UNIVERSALE ovvero la voce di tutta l’umanità. L’opera sarà recepita differentemente,anche nella sua realtà fisica, da ogni singolo fruitore che dovrà,in base alla propria sensibilità,pilotare la luce mobile per illuminarne l’interno,creando via via sempre riflessi e giochi di luce diversi,combinazioni potenzialmente infinite,spiando nel mentre il contenuto dalle finestrelle e azionando a proprio piacimento il carillon.

Artwork Details

Installation - Various materials
Artwork Size - Width 37 | Height 37 | Depth 37
Created in 2011

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